Protesi
all’anca mini invasiva
rischi minori e durata maggiore
Una persona con una protesi d’anca mini invasiva riesce in poche settimane a praticare sport e fare lavori pesanti. Grazie a un chirurgo esperto è possibile tornare alla vita di prima.


La protesi d’anca mini invasiva è la soluzione ideale per chi soffre di coxartrosi. I vantaggi sono tanti: intervento breve, riabilitazione rapida, meno dolore post-operatorio e cicatrici minime.
Grazie alle tecniche chirurgiche avanzate e ai materiali innovativi della protesi mini invasiva per l’anca, il paziente torna più velocemente alle proprie attività quotidiane, sportive e lavorative.
Grazie alle tecniche chirurgiche avanzate e ai materiali innovativi della protesi mini invasiva per l’anca, il paziente torna più velocemente alle proprie attività quotidiane, sportive e lavorative.
Tutti i dettagli sull’intervento
Intervento all’anca mini invasivo:
come funziona
L’intervento all’anca mini invasivo consiste nella sostituzione delle parti dell’articolazione usurate con delle componenti protesiche di vari materiali.
Nello specifico l’intervento si articola nei seguenti passaggi:
- Eliminazione della cartilagine e dell’osso usurato a livello dell’acetabolo (cavità anatomica presente del bacino)
- Impianto di un cotile metallico/polietilene (componente protesica emisferica cava) e di un inserto in polietilene (particolare plastica) o ceramica.
- Rimozione della testa e del collo del femore usurati che vengono sostituiti dall’impianto di uno stelo metallico e da una testina metallica o di ceramiche che andrà ad articolarsi con il cotile precedentemente impiantato.
Quanto dura un intervento di protesi all’anca mini invasivo?
Un intervento all’anca mini invasivo dura mediamente tra 60 e 90 minuti. I tempi medi dell’equipe Marega sono di circa 50 minuti per una protesi d’anca. Grazie a tecniche chirurgiche avanzate, il procedimento riduce i traumi ai tessuti circostanti, favorendo un recupero più rapido. L’esperienza del chirurgo e l’uso di materiali moderni contribuiscono a minimizzare complicazioni e garantire un’ottima durata della protesi nel tempo, fino a 30 anni.
Protesi all’anca
tecnica mini invasiva:
Cosa significa?
Utilizzare la tecnica mini invasiva per una protesi all’anca significa realizzare l’intervento nel modo più vantaggioso – e quindi meno invasivo – per il paziente. Questo è reso possibile grazie a una più delicata e meno estesa dissezione dei muscoli e dei tessuti intorno alla zona operata.
Il beneficio più evidente è il risultato estetico di un’incisione più piccoladi quella della tecnica tradizionale. Una protesi d’anca mini invasiva infatti misura circa 10/13 cm(a seconda della corporatura del paziente). Altri vantaggi della chirurgia mini invasiva sono:
Per attuare la tecnica mini invasiva all’anca in sicurezza per il paziente sono necessari strumentari dedicati e chirurghi che abbiano maturato una specifica esperienza nel campo. Non è una chirurgia che possa essere improvvisata con un corso di pochi giorni e le complicazioni sono più frequenti nei casi in cui i chirurghi hanno abbandonato da un giorno all’altro la tecnica classica per la tecnica mini invasiva.
Infine, la chirurgia mini invasiva purtroppo non può essere applicata a tutti i casi. Le principali controindicazioni sono costituite dai pazienti obesi, da quelli che presentino gravi deformità e dai casi di sostituzione di protesi d’anca mal funzionanti o usurate.
Il beneficio più evidente è il risultato estetico di un’incisione più piccoladi quella della tecnica tradizionale. Una protesi d’anca mini invasiva infatti misura circa 10/13 cm(a seconda della corporatura del paziente). Altri vantaggi della chirurgia mini invasiva sono:
- Ridotta perdita di sangue (raramente sono necessarie le trasfusioni)
- Rapida e meno dolorosa riabilitazione con il miglior risultato funzionale
Per attuare la tecnica mini invasiva all’anca in sicurezza per il paziente sono necessari strumentari dedicati e chirurghi che abbiano maturato una specifica esperienza nel campo. Non è una chirurgia che possa essere improvvisata con un corso di pochi giorni e le complicazioni sono più frequenti nei casi in cui i chirurghi hanno abbandonato da un giorno all’altro la tecnica classica per la tecnica mini invasiva.
Infine, la chirurgia mini invasiva purtroppo non può essere applicata a tutti i casi. Le principali controindicazioni sono costituite dai pazienti obesi, da quelli che presentino gravi deformità e dai casi di sostituzione di protesi d’anca mal funzionanti o usurate.
Protesi mini invasiva
Protesi di rivestimento
Durata e revisione della protesi d’anca
Qual è la miglior protesi per l’anca?
La miglior protesi per l’anca è quella scelta su misura per le esigenze del paziente e che garantisce la durata maggiore.
Oggi nei centri specializzati si sceglie la protesi più adatta che deve dare le migliori prestazioni possibili a ogni paziente in base all’età, alle richieste funzionali, alla forma dell’osso e alla sua robustezza. Salvo eventi eccezionali quali fratture o infezioni, la protesi dura per tutta la vita del paziente senza necessità di essere sostituita.
In passato e ancora oggi si sente spesso dire che le protesi articolari durano 10 anni e poi vanno sostituite. Questo era vero per le protesi metallo-polietilene di vecchia generazione che attualmente non vengono più usate.
Il polietilene di nuova generazione, accoppiato a testine in metallo, metallo ceramizzato (Oxinium) o ceramica garantiscono una durata almeno 3 volte superiore a quelle delle protesi storiche e quindi sono in grado di coprire anche tutta la vita del paziente.
In pazienti particolarmente giovani si possono usare protesi ceramica-ceramica o in casi selezionati le protesi di rivestimento che realizzano un accoppiamento metallo-metallo.
La scelta del chirurgo risulta fondamentale già a partire dal primo intervento per una buona riuscita della procedura. Nella revisione di protesi già impiantante che necessitino di un secondo, terzo ed eventuali altri interventi, l’abilità e l’esperienza del chirurgo e della propria équipe sono assolutamente imprescindibili per un intervento di successo.
Una protesi può necessitare di una revisione del primo intervento chirurgico per diverse motivazioni:
Con oltre 600 interventi di revisione protesica d’anca, l’équipe di Marega Ortopedia si occupa da 30 anni di questa chirurgia ad alta complessità, continuando ad affinare la tecnica e raggiungendo risultati eccezionali in casi considerati molte volte senza speranze.
L’esperienza, le tecniche più all’avanguardia, l’équipe interdisciplinare e protocolli standardizzati e rigorosi permettono ai pazienti di tutta Italia che scelgono Marega Ortopedia di raggiungere ottimi risultati.
Oggi nei centri specializzati si sceglie la protesi più adatta che deve dare le migliori prestazioni possibili a ogni paziente in base all’età, alle richieste funzionali, alla forma dell’osso e alla sua robustezza. Salvo eventi eccezionali quali fratture o infezioni, la protesi dura per tutta la vita del paziente senza necessità di essere sostituita.
In passato e ancora oggi si sente spesso dire che le protesi articolari durano 10 anni e poi vanno sostituite. Questo era vero per le protesi metallo-polietilene di vecchia generazione che attualmente non vengono più usate.
Il polietilene di nuova generazione, accoppiato a testine in metallo, metallo ceramizzato (Oxinium) o ceramica garantiscono una durata almeno 3 volte superiore a quelle delle protesi storiche e quindi sono in grado di coprire anche tutta la vita del paziente.
In pazienti particolarmente giovani si possono usare protesi ceramica-ceramica o in casi selezionati le protesi di rivestimento che realizzano un accoppiamento metallo-metallo.
La scelta del chirurgo risulta fondamentale già a partire dal primo intervento per una buona riuscita della procedura. Nella revisione di protesi già impiantante che necessitino di un secondo, terzo ed eventuali altri interventi, l’abilità e l’esperienza del chirurgo e della propria équipe sono assolutamente imprescindibili per un intervento di successo.
Una protesi può necessitare di una revisione del primo intervento chirurgico per diverse motivazioni:
- Usura dei materiali impiantanti numerosi anni prima
- Mobilizzazione delle componenti protesiche in presenza o assenza di un’infezione
- Fratture peri-protesiche occorse a seguito di cadute accidentali
- Mal posizionamento delle componenti e lussazioni recidivanti ecc.
Con oltre 600 interventi di revisione protesica d’anca, l’équipe di Marega Ortopedia si occupa da 30 anni di questa chirurgia ad alta complessità, continuando ad affinare la tecnica e raggiungendo risultati eccezionali in casi considerati molte volte senza speranze.
L’esperienza, le tecniche più all’avanguardia, l’équipe interdisciplinare e protocolli standardizzati e rigorosi permettono ai pazienti di tutta Italia che scelgono Marega Ortopedia di raggiungere ottimi risultati.

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